Capitolo

20

L'età del Fascismo


PREMIO ANTONIO PIROMALLI
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Cesare Pavese

(nota al capitolo 20, paragrafo 6)

CESARE PAVESE studiò a Torino dove ebbe come professore di liceo Augusto Monti (che esercitò una notevole influenza su di lui) e si laureò in lettere con una tesi su Walt Whitman. Collaboratore della rivista «La Cultura» di Cesare De Lollis e traduttore di scrittori americani, strinse amicizia con Leone Ginzburg ed altri intellettuali e collaborò attivamente alla nuova casa editrice Einaudi.
Arrestato per sospetto antifascismo nel 1935, fu condannato a tre anni di confino a Brancaleone Calabro. Delusioni sentimentali e crisi politiche ed esistenziali caratterizzano gli anni successivi, in cui Pavese cerca conforto in una intensa attività letteraria.
Alla fine della guerra, nel tentativo di rompere la solitudine e di superare il lacerante dissidio interiore, si iscrive al Partito comunista; collabora all'«Unità», si interessa di mitologia e etnologia, dirigendo la collana di «Studi religiosi etnologici e psicologici». Il 27 agosto 1950 si suicida nella camera di un albergo torinese.

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