Capitolo

20

L'età del Fascismo


PREMIO ANTONIO PIROMALLI
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Giuseppe Ungaretti

(nota al capitolo 20, paragrafo 4)

La prima esperienza umana e culturale di GIUSEPPE UNGARETTI avvenne nella natia Alessandria d'Egitto, dove rimase fino al 1912 ed entrò in contatto con Enrico Pea e le tendenze letterarie presenti nei gruppi di emigrati europei. Trasferitosi a Parigi, frequentò gli ambienti culturali dell'avanguardia del primo Novecento e pubblicò i primi versi di stampo futurista sulla rivista «Lacerba».
La partecipazione alla guerra mondiale (prima sul fronte italiano e poi su quello francese) fu decisiva per Ungaretti: la macerazione espressiva e l'essenzialità lirica delle poesie del Il porto sepolto esprimono l'esigenza di restituire alla parola la primitiva purezza e forza di suggestione, liberandola dalla retorica, e rivelano lo sforzo di cogliere la realtà autentica dell'essere non con procedimenti razionali ma per via analogica.
Fra le altre raccolte poetiche di Ungaretti — che visse prevalentemente a Roma e fu, tra l'altro, giornalista e traduttore dall'inglese, francese, spagnolo — abbiamo La terra promessa (1940), Un grido e paesaggi (1952), Il taccuino del vecchio (1960), Dialogo (1968).

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