Capitolo

20

L'età del Fascismo


PREMIO ANTONIO PIROMALLI
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Curzio Malaparte

(nota al capitolo 20, paragrafo 2)

Nato da padre tedesco e madre italiana, CURZIO MALAPARTE fu interventista e nel 1914 combatté in Francia e poi in Italia (da questa esperienza di guerra nacque il suo primo libro, La rivolta dei santi maledetti, 1921, che, come quasi tutte le sue opere, suscitò scalpore e polemiche).
Duelli, amori, avventure, camaleontismo politico e culturale (prima fascista poi antifascista, prima stracittadino poi strapaesano) caratterizzarono la vita irrequieta di Malaparte che fu giornalista, viaggiò a lungo per l'Europa e manifestò negli scritti doti di intelligenza acuta ed estrosa e tendenza a trasfigurare la realtà. Sempre ansioso di nuove esperienze e portato ora a tuffarsi nella cronaca ora a rarefare la materia, partecipò con le truppe nazifasciste alla seconda guerra mondiale e in Italia fu ufficiale di collegamento delle truppe alleate. Nel 1956 compì un viaggio in Russia e Cina e, protestante per tutta la vita, si convertì al cattolicesimo in punto di morte.
Fra le sue numerose opere figurano Italia barbara (1925); Tecnica del colpo di Stato (1931); Kaputt (1945); La pelle (1949); Maledetti toscani (1956).

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