Capitolo

2

Società borghese e cultura nel Duecento


PREMIO ANTONIO PIROMALLI
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Cecco Angiolieri

(nota al capitolo 2, paragrafo 6)

Scarse e non sempre sicure sono le notizie che abbiamo sulla vita di CECCO ANGIOLIERI, il più celebre dei rimatori realistico-borghesi: discendente di cospicua famiglia guelfa, fu multato più volte per aver disertato durante azioni di guerra e nel 1291 fu implicato nel processo per il ferimento di un certo Dino di Bernardino da Montelucco.
Queste notizie, forniteci dai documenti del tempo, concordano con l'immagine di uomo irrequieto e insofferente che si ritrova nel suo canzoniere, anche se appare ormai superata la tendenza — sostenuta dal D'Ancona — ad interpretare in chiave autobiografica le rime dell'Angiolieri. Conobbe Dante con cui ebbe una «tenzone» poetica e rappresentò la vita in una costante deformazione parodistica e iperbolica che rivela, però, una «attitudine mimica e plastica singolarmente efficace» (Sapegno).
Sul numero e l'autenticità delle rime dell'Angiolieri ancora si discute e il problema sembra di non facile soluzione: gli sono stati attribuiti 150 sonetti, ma sembra che solo 112 siano sicuramente suoi.

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