Capitolo

19

Società e cultura nell'età giolittiana


PREMIO ANTONIO PIROMALLI
PER TESI DI LAUREA MAGISTRALE O DOTTORATO DI RICERCA

- CENTRO INTERNAZIONALE SCRITTORI DELLA CALABRIA
- FONDO ANTONIO PIROMALLI ONLUS

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Piero Jahier

(nota al capitolo 19, paragrafo 9)

Nato a Genova ma trasferitosi presto a Firenze, PIERO JAHIER si dedicò inizialmente agli studi di teologia con l'intenzione di continuare la missione pastorale del padre, ma in seguito a una crisi religiosa abbandonò tali studi e si impiegò nelle ferrovie (solo più tardi si laureò in letteratura francese e giurisprudenza).
Ammiratore di Peguy e Claudel, ebbe responsabilità amministrative nell'ambito della «Voce» e vide nell'esperienza della guerra mondiale la possibilità di stringere contatti con la realtà popolare, nella convinzione che «in basso», cioè nelle classi più misere e oppresse, «è l'onore d'Italia». Dopo la guerra fondò il giornale «Il nuovo contadino», mirante ad agevolare il reinserimento dei soldati nella vita civile. Durante il fascismo subì persecuzioni e si chiuse in un lungo silenzio e isolamento.
Caratterizzata da costante disposizione etico-religiosa e da interessi sociali e umanitari, la sua produzione letteraria è significativa sotto l'aspetto linguistico per la tensione antilirica a un linguaggio essenziale, espressivo, intriso di voci dialettali.

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