Capitolo

18

Le contraddizioni sociali e culturali dell'età umbertina


PREMIO ANTONIO PIROMALLI
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Salvatore Di Giacomo

(nota al capitolo 18, paragrafo 9)

Giornalista, bibliotecario alla Nazionale di Napoli, amico di Croce (che nel 1903 pubblicò un saggio che diffuse la sua fama in tutta Italia), SALVATORE DI GIACOMO non ottenne nel 1924 la nomina a senatore del Regno (considerata poco conveniente a un poeta dialettale), ma fu nominato nel '29 accademico d'Italia.
Il suo nome è legato alle poesie in dialetto napoletano, incentrate sulla rappresentazione lirica e sentimentale di quadretti della vita quotidiana e tendenti alla musicalità (non a caso Di Giacomo fu studioso di storia della musica e molte sue poesie furono musicate).
Le doti di descrittore patetico e di nostalgico rievocatore del passato si rivelano anche nelle opere teatrali ('O voto, Assunta Spina, Mese mariano) e negli studi storici e eruditi (Storia del teatro S. Carlino, La prostituzione in Napoli dal XV al XVII secolo etc.).

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