Capitolo

15

Il Romanticismo e Alessandro Manzoni


PREMIO ANTONIO PIROMALLI
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Giuseppe Mazzini

(nota al capitolo 15, paragrafo 10)

Cresciuto in una famiglia in cui erano presenti fermenti giansenistici e democratici, GIUSEPPE MAZZINI si laureò in giurisprudenza nel 1827, ma rivelò ben presto spiccati interessi politici e letterari (suoi articoli apparvero sulle riviste «L'Indicatore genovese» e «L'Indicatore livornese»).
Arrestato per la sua adesione alla Carboneria, andò in esilio in Francia dove fondò la Giovane Italia, associazione e giornale ispirati a ideali rivoluzionari e democratici. Da allora iniziò una instancabile propaganda a favore della soluzione unitaria e repubblicana del moto risorgimentale, né i continui fallimenti dei tentativi insurrezionali valsero a piegare il suo carattere e a distoglierlo dal programma perseguito come una missione.
In seguito all'affermazione delle forze moderate e sabaude e con l'avvento del socialismo marxista fu tagliato fuori dalla politica e morì dimenticato a Pisa.
Fra i suoi molti scritti abbiamo Fede e Avvenire (1835), Dopo Aspromonte (1862), Questione sociale (1871), il ricco epistolario.

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