Capitolo

20

L'età del Fascismo


PREMIO ANTONIO PIROMALLI
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Alfredo Panzini

(nota al capitolo 20, paragrafo 5)

ALFREDO PANZINI studiò all'Università di Bologna, dove ebbe come maestri Carducci e Francesco Acri che esercitarono notevole influenza sulla sua formazione culturale.
Professore di scuole secondarie a Milano e a Roma (fino al 1924), giornalista (collaborò all'«Illustrazione italiana», alla «Nuova antologia» e al «Corriere della Sera»), aderì al fascismo e nel 1929 fu nominato accademico d'Italia. Luogo ideale di gran parte della sua produzione narrativa è la Romagna e soprattutto Bellaria, presso Rimini, dove aveva una villa in cui trascorreva i riposi estivi.
Oltre ad antologie scolastiche, manuali e al Dizionario moderno (1905; raccolta di neologismi che assunse sempre più l'aspetto di «supplemento ai dizionari italiani»), Panzini ha lasciato una vasta produzione di romanzi e novelle (Piccole storie del mondo grande, 1901; La Madonna di Mamà, 1916; Il diavolo nella mia libreria, 1920; Il padrone sono me!, 1921; La pulcella senza pulcellaggio, 1925; etc.) e scritti di rievocazione storico-culturale (come Santippe, 1913, e Il bacio di Lesbia, 1937).

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