Capitolo

14

Società e cultura nell'età napoleonica


PREMIO ANTONIO PIROMALLI
PER TESI DI LAUREA MAGISTRALE O DOTTORATO DI RICERCA

- CENTRO INTERNAZIONALE SCRITTORI DELLA CALABRIA
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Ippolito Pindemonte

(nota al capitolo 14, paragrafo 4)

Discendente di nobile famiglia, di carattere mite e garbato, alieno dalle polemiche, IPPOLITO PINDEMONTE godé della stima di letterati (fra cui Monti, Bettinelli, Foscolo — che gli dedicò i Sepolcri —) e fu brillante e ricercato frequentatore di salotti mondano-letterari (come quello di Isabella Teotochi Albrizzi, che di lui scrisse un ritratto elogiativo).
Dopo aver studiato a Modena, alternò lunghi e tranquilli soggiorni a Verona, dedicandosi alla vita mondana e all'attività letteraria, a viaggi per l'Italia e l'Europa (1788-90).
Mantenne un atteggiamento distaccato di fronte ai grandi eventi politici dei suoi tempi. Di sensibilità tenera e meditativa, rifuggì nelle sue opere dalla tensione drammatica, ma nella vecchiaia si vantò di aver preannunziato i modi del romanticismo.

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